Alimenti Biologici e la prevenzione delle intolleranze alimentari

Mag 7, 2019 by

Intolleranze ed allergie possono nascere da una sensibilizzazione, mangiando cibo proveniente da industrie alimentari, coltivazioni ed allevamenti in cui si fa uso di pesticidi, diserbanti, concimi chimici di sintesi, antibiotici, cortisonici, sulfamidici, conservanti, coloranti, batteriostatici, ormoni ed integratori pericolosi; si ricorda il morbo della mucca pazza o encefalite spongiforme, dovuta ad una proteina di nuova scoperta detta “prione” proveniente dal midollo di pecore infette, le cui proteine estratte, hanno integrato l’alimentazione dei bovini.

A tutte queste sostanze si aggiunge una nuova generazione di cibo geneticamente modificato detto “transgenico” o più comunemente OGM (Organismi Geneticamente Modificati), organismi, piante o animali, modificati nel codice genetico, un nuovo DNA che così può esprimere ovvero produrre, seppure in piccole quantità, nuove proteine estranee all’organismo stesso.

Oltretutto, possibili imprecisioni nelle tecniche di trasformazione genica, possono inserire in modo casuale il gene estraneo, con una possibile attivazione di geni silenti dell’organismo stesso e quindi con la produzione di proteine endogene sconosciute e potenzialmente pericolose; questo vale soprattutto nelle piante alimentari transgeniche di prima generazione, cioè quelle circolanti attualmente sul mercato.

Il rischio di un aumento di allergie o di intolleranze, consumando alimenti geneticamente modificati o contenenti sostanze estranee aggiunte, è una realtà che và valutata attentamente.

La presenza di sostanze estranee può sensibilizzare l’organismo, sia direttamente con le loro proprietà tossiche come i pesticidi, che alterano il sistema immunitario, sia indirettamente come gli antibiotici, che possono modificare negativamente la flora intestinale, che ci protegge e produce sostanze a noi essenziali, o sempre per tossicità possono alterare la permeabilità della barriera intestinale o inibire l’attività di enzimi digestivi.

Tutto questo si manifesta attraverso allergie, intolleranze alimentari, malattie dei denti e delle gengive, disturbi circolatori, indebolimento del sistema immunitario.

Nella produzione biologica si è sicuri dei contenuti naturali, e degli effetti sul nostro organismo, e se si è allergici ad un alimento specifico si eviterà solo quell’alimento sicuri di non ritrovarlo, aggiunto sotto forma di additivo, in un altro alimento di tipo industriale.

Le colture biologiche sono regolate da una ben più rigorosa normativa della Comunità Europea e sono soggette a continui controlli e certificazioni, da parte di un organismo riconosciuto dallo stato membro, per verificare che questa venga applicata. Il prodotto biologico è sempre ben riconoscibile.

Nelle coltivazioni biologiche sono aboliti tutti i fertilizzanti e pesticidi di sintesi, vengono invece utilizzati concimi naturali quali letame o composti organici, humus e sostanze vegetali, fermentati e decomposti lentamente da funghi batteri  ed animali del suolo, il compost.

I terreni sono trattati in modo da stimolare la fertilità, con la tradizionale rotazione delle colture che permette al terreno di rigenerarsi in modo naturale.

Si evita di lasciare il terreno senza colture, per non permetterne l’erosione ed accumulando l’energia solare nelle piante, che poi restituiranno alla terra.

La difesa del raccolto, da malattie o insetti dannosi, avviene senza pesticidi ma si crescono le piante in condizioni ottimali, con il metodo estensivo, in modo che si difendano da sole, crescendo forti e non in modo intensivo, molto stressante per la pianta e quindi facilmente attaccabile.

Si usano antiparassitari naturali, come rame, zolfo o estratti di piante, solo quando necessario e sopra alla soglia d’intervento, non con numerosi cicli preventivi.

Si utilizzano trappole evitando trattamenti alla pianta, trappole che funzionano con sostanze (spesso ormoni sessuali), che attirano il parassita imprigionandolo.

Anche la zootecnia biologica utilizza il metodo estensivo per prevenire malattie ed ottenere rese maggiori dall’animale.

L’alimentazione biologica previene l’insorgenza di allergie ed intolleranze alimentari, perché minori sono i fattori di rischio che, direttamente o indirettamente, possono causare una sensibilizzazione (volume della Provincia di Roma, Assessorato alle politiche dell’Agricoltura e dell’Ambiente; Giannatasio e Benvenuti, luglio 2004)

Infine studi della rivista Nature (vol. 410, pag. 926, anno 2001) hanno dimostrato che il prodotto biologico ha un minore impatto ambientale ed è inoltre, più saporito.

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